Il calendario macro economico degli Stati Uniti nei prossimi giorni è piuttosto povero di novità. Ne consegue che, in sostanziale assenza di pubblicazioni di dati macro di particolare rilievo, il focus degli investitori è concentrato prevalentemente nell’imminente pubblicazione dei verbali della riunione del FOMC di settembre, che vengono diffusi a mercati (europei) chiusi, e che potrebbero fornire ben più di qualche utile spunto per poter comprendere come si sono formate le decisioni da parte della Fed, e che cosa potrebbe accadere in seno alla Fed nel corso delle prossime settimane.
A giudizio prevalente degli analisti, le minute dovrebbero far luce sul dibattito interno al Consiglio che, a giudicare dai tre voti dissenzienti e dagli ultimi interventi pubblici di diversi membri del Comitato, appare particolarmente vivace. Gli operatori saranno alla ricerca di maggiori dettagli riguardo le condizioni e i tempi verso nuovi rialzi per capire quali sono le probabilità di un rialzo dei Fed funds entro fine anno.
A nostro giudizio, non vi sono grandi dubbi che, se i numeri macro continueranno a reggere (per il momento lo hanno fatto molto bene, e tutto lascia presagire che lo faranno anche successivamente), i tassi fed potranno essere alzati nella riunione di novembre o in quella di dicembre (più probabile quella di dicembre, piuttosto che quella di novembre, che è troppo a ridotto delle elezioni presidenziali USA).
Tra gli altri elementi da mettere in calendario, ricordiamo che sono attesi gli interventi di Dudley (Fed di NY) e George (Fed di Kansas City) che dovrebbero chiarire la loro posizione all’interno del FOMC, mentre Kashkari (Fed di Minneapolis) ha già affermato nella giornata di ieri che non vi è urgenza di un intervento sui tassi, dal momento che bisogna lasciare spazio all’economia per creare nuovi posti di lavoro.