Sul fronte valutario il dollaro statunitense continua la sua strada al rialzo sulle principali controparti valutarie internazionali e si riavvicina al punto massimo da 14 anni a questa parte, visto la settimana scorsa. Di contro, lo yen giapponese, che tende a beneficiare delle fasi di avversione al rischio, non riesce a mantenere i guadagni maturati in seguito agli attacchi in Germania e in Turchia, e dopo il nuovo scenario prefigurato dal governatore Kuroda, della Bank of Japan, nella conferenza stampa di ieri.
Da tale contesto ne deriva l’evoluzione del cambio euro/dollaro sotto quota 1,04 e del cambio dollaro/yen sopra quota 118.
Per quanto concerne le risorse di base, sul fronte commodity si registra un blando rialzo delle quotazioni petrolifere in vista delle festività di fine anno. E’ evidente che la settimana potrebbe concludersi senza grosse prese di posizione, con gli operatori che attendono semplicemente l’inizio del nuovo anno fiscale. Il focus per il 2017 resta sul rispetto degli accordi fra OPEC e produttori non-OPEC circa la contrazione dell’offerta di quasi 1,8 milioni di barili, a partire da gennaio.
Appare evidente, sul mercato internazionale, un buon margine di scetticismo su quel che potrebbe accadere nel mercato del greggio. Non è infatti la prima volta che le parti interessate trovano un accordo sui tagli della produzione, e un potenziale scenario di disimpegno o di mancato rispetto delle linee guida siglate all’interno dell’OPEC e tra il cartello e l’area non OPEC potrebbe determinare una netta variazione (in negativo) degli equilibri faticosamente raggiunti.
Vedremo dunque come si evolverà il contesto.