Dopo i deludenti dati sulla produzione industriale relativi a Germania e Francia, tocca all’Italia tenere alto il “nome” della produzione industriale, con indicazioni che hanno sorpreso verso l’alto. I dati relativi a luglio segnalano infatti un rimbalzo dello 0,4 per cento su base mensile, contro il +0,2 per cento su base mensile che era stato indicato dalle previsioni di consenso. Si registra anche una marginale revisione dei cali del mese precedente, da -0,4 per cento su base mensile a -0,3 per cento su base mensile.
Su base annua l’andamento resta comunque negativo, passando a -0,3 per cento su base annua da -0,9 per cento su base annua. Nonostante la sorpresa positiva, in prospettiva la tendenza non sembra poter essere particolarmente brillante, visto anche il recente rallentamento evidenziato sia dall’indagine Istat che dal PMI nel settore manifatturiero. Valutazioni che si riflettono d’altronde anche nelle parole del Ministro dell’Economia Padoan che, intervenendo ad un convegno, ha dichiarato che nelle stime della nota di aggiornamento che il Governo pubblicherà a breve, la previsione del PIL, attualmente all’1 per cento, sarà rivista al ribasso. La revisione non dovrebbe essere drastica, ma ci attendiamo almeno una limatura allo 0,8 per cento – 0,9 per cento.
Intanto, in Germania ha deluso l’indice di fiducia ZEW con la componente relativa alle aspettative che in settembre resta stabile a 0,5 anziché recuperare a 2,5 come puntava il consenso. L’indice rimarrebbe in ogni caso al di sotto del livello medio dei primi sei mesi dell’anno. Diminuisce più delle attese la componente relativa alla situazione corrente che passa a 55,1 da 57,6 (atteso 56).