Dopo una prima parte di seduta che è stata fondamentalmente improntata alla debolezza e all’attesa per i risultati della riunione della Banca Centrale Europea, i listini europei recuperano nelle ultime battute nonostante le prese di beneficio dopo i guadagni delle ultime giornate, alcuni deludenti outlook societari e la delusione, peraltro quasi scontata dal mercato, sul mantenimento dell’attuale programma di acquisto titoli da parte della BCE, senza implementazioni in termini quantitativi e di durata.
La Banca Centrale Europea ha dunque confermato le attese per la formulazione dello scenario centrale, contraddistinto da un mantenimento dell’attuale piano di quantitative easing, che scadrà a marzo 2017. La consueta retorica delle dichiarazioni di Mario Draghi non ha dunque sorpreso gli stakeholders, mentre ci attendiamo delle novità per quanto concerne la riunione di dicembre, l’ultima occasione del 2016.
Comunque, sui mercati azionari è stata più contenuta la variazione del FTSE MIB di Borsa Italiana, a motivo di rialzi dei giorni scorsi. L’indice domestico conferma forza relativa nel brevissimo termine, sostenuto dalle aspettative di uno scenario meno pessimistico sul fronte bancario; l’approvazione della fusione tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano ha inevitabilmente rafforzato lo scenario relativo ad ulteriori operazioni straordinarie di aggregazione. L’Ibex risulta maggiormente tonico, grazie agli acquisti su alcuni titoli bancari, in scia ad alcuni risultati trimestrali superiori alle attese.
A proposito di trimestrali, negli Stati Uniti continuano a sorprendere verso l’alto le trimestrali dei principali istituti di credito, a conferma di un buon trend oramai intrapreso dagli operatori del settore bancario a stelle e strisce.