Brutte notizie per gli azionisti di Richemont, con la società che ha comunicato di aver registrato un utile semestrale pressochè dimezzato. Nonostante ciò, il titolo della società, quotata a Zurigo, ha chiuso l’ultima seduta della settimana con un rialzo del 5,2 per cento. Un comportamento apparentemente anomalo, che tuttavia può essere ben spiegato andando ad esaminare con maggiore attenzione i conti semestrali del gruppo elvetico.
In particolare, i risultati economico, finanziari e patrimoniali dei primi 6 mesi dell’esercizio 2016-17 (che per Richemont sono terminati alla fine del mese di settembre), sono senza dubbio negativi: l’utile netto è infatti stato pari a 540 milioni di euro (-51 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), con un fatturato di 5,09 miliardi di euro (-13 per cento su base annua). Colpa, principalmente, del momento non particolarmente fortunato per quanto concerne i segmenti degli orologi e del lusso.
Ad ogni modo, ci sono almeno tre elementi che sono stati accolti molto positivamente dal mercato finanziario. Da una parte si nota come la flessione dell’utile sia sì notevole, ma che comunque non è così drammatica come si attendeva una parte degli analisti. Inoltre, il gruppo elvetico ha apertamente parlato di un progresso delle vendite in ottobre. In aggiunta a ciò, la direzione Richemont nel corso del 2017 sarà riorganizzata per reagire alle sfide del mercato: tra i principali cambiamenti, si rileva come il chief executive offier Richard Lepeu lascerà per ragioni di età anagrafica, mentre il chief financial officer Gary Saage lascerà per tornare negli Stati Uniti. Ancora, il presidente e azionista Johann Rupert
avrà ancora saldamente il timone.
Un mix di notizie e di differenti contributi, più o meno positivi, che hanno contribuito a trascinare al rialzo il titolo, nonostante l’ampia discesa dell’utile.