Il gruppo creditizio spagnolo BBVA ha annunciato di aver mandato in archivio il quarto trimestre del 2016 con un utile netto in calo su base annua ma al di sopra delle stime di consenso dei principali analisti di mercato. In particolare, il risultato si è attestato a 678 milioni di euro, rispetto ai 940 milioni di euro dello stesso periodo del precedente esercizio e ai 520 milioni di euro che erano invece attesi dal mercato.
La flessione è stata condizionata soprattutto dagli accantonamenti imposti dal tribunale per possibili rimborsi nei confronti di sottoscrittori di mutui. In flessione anche il margine di interesse, sceso a 4,39 miliardi di euro rispetto ai 4,42 miliardi di euro conseguiti nel corso del periodo analogo del 2015, ma al di sopra dei 4,27 miliardi di euro che invece erano stati indicati dagli analisti.
Nell’intero esercizio 2016, il gruppo ha registrato un incremento dell’utile netto del 31,5 per cento a 3,48 miliardi di euro, grazie al miglioramento dei ricavi e al prosieguo della politica di contenimento dei costi. A livello patrimoniale, il coefficiente Common Equity Tier 1 è sceso al 10,9 per cento dall’11 per cento della fine del mese di settembre, anche se per l’intero 2017 BBVA stima di riportarlo all’11 per cento. La percentuale dei crediti inesigibili sul totale è scesa al 4,9 per cento dal 5,1 per cento della fine del terzo trimestre.
Risultati dunque sostanzialmente positivi per la società, che ha fatto le spese della necessità di accantonare i possibili rimborsi nei confronti dei sottoscrittori di mutui interessati dalle note vicende giudiziarie, ma che nonostante ciò è riuscita comunque a solidificare la propria struttura.