Campari ha annunciato che nel corso del primo trimestre 2017 ha realizzato ricavi per 376,6 milioni di euro, e dunque in crescita del 15 per cento anno su anno. Questo sviluppo deriva da una crescita organica del 5,7 per cento e da una variazione del perimetro di consolidamento del 6,6 per cento (in seguito all’acquisizione di Grand Marnier e alla cessione di attività ritenute non più strategiche).
Peraltro, si noti anche come il miglioramento sia maggiormente evidente sui margini operativi, con un EBITDA rettificato in crescita del 17,7 per cento a 78,6 milioni di euro e un EBIT rettificato in progresso del 19,5 per cento a 64,4 milioni di euro. Tutto ciò si riflette positivamente sull’utile ante imposte trimestrale, che segna un progresso del 56,7 per cento a 53,6 milioni di euro.
Passando poi agli indicatori patrimoniali, emerge che l’indebitamento finanziario netto evidenzia un aumento di 6,8 milioni di euro a 1,2 miliardi di euro.
Infine, si evidenzia anche come la società abbia comunicato di aver siglato lo scorso 28 aprile un accordo con l’Agenzia delle Entrate per poter definire con precisione i metodi e i criteri da utilizzare per calcolare la quota di reddito esente da Ires e Irap ai fini del cosiddetto Patent Box, ovvero l’entità del contributo economico che i beni immateriali hanno apportato al proprio reddito d’impresa. L’accordo riguarda gli anni dal 2015 al 2019 e per Campari maturerebbe per il 2015 un beneficio fiscale pari a circa 12 milioni di euro, mentre per il 2016 è atteso un valore pari a circa 16 milioni d ieuro. Il beneficio fiscale del 2017 sarà imputato pro quota nel conto economico semestrale al 30 giugno 2017.