Un team di ricercatori ha affermato di aver trovato un legame tra un tipo di grasso presente nell’organismo e la demenza, un rapporto che potrebbe contribuire a spiegare il tasso di declino cognitivo nelle persone affette da questa patologia. I ricercatori hanno pubblicato i loro risultati, insieme a un editoriale di accompagnamento, oggi sulla rivista medica Neurology, una pubblicazione dell’American Academy of Neurology.
Lo studio ha in particolar modo esaminato i dati di oltre 18.000 persone con un’età media di 75 anni e nessuna diagnosi precedente di malattia di Alzheimer o di altri tipi di demenza. Nel corso di un periodo di follow-up di 6 e 12 anni, i ricercatori hanno analizzato il colesterolo e i livelli di trigliceridi (il tipo di grasso più comune nell’organismo).
Ebbene, il team ha dichiarato che i dati finali hanno dimostrato che livelli più elevati di trigliceridi erano associati a un declino cognitivo più lento nei partecipanti che hanno sviluppato la demenza. Hanno aggiunto che livelli più elevati di trigliceridi possono anche essere associati a un rischio minore di sviluppare la demenza in primo luogo, anche se non è stato possibile dimostrare che questi livelli più elevati prevengono la demenza.
“I nostri risultati ci hanno sorpreso“, ha dichiarato il dottor Zhen Zhou, autore dello studio e ricercatore di malattie croniche e invecchiamento presso la School of Public Health and Preventive Medicine della Monash University di Melbourne, in Australia. “È importante sottolineare che il nostro studio si è concentrato solo su adulti anziani e che i livelli di trigliceridi analizzati provenivano dagli ultimi anni di vita, non dalla mezza età“, ha aggiunto Zhou. “Negli individui più anziani, questi livelli sono soggetti a fluttuazioni e sono stati influenzati dallo stato nutrizionale e dalle malattie sottostanti, mentre le misurazioni della mezza età sono più legate al rischio cardiovascolare”.
Zhou ha sottolineato che alti livelli di trigliceridi comportano fattori di rischio propri, tra cui un elevato rischio di patologie gravi come la pancreatite e le malattie cardiache.
Ad ogni modo, lo studio non ha approfondito gli esatti meccanismi in gioco tra trigliceridi e capacità cognitive, ma il legame potrebbe risiedere nel fatto che i trigliceridi costituiscono un’ampia porzione dei grassi alimentari che alimentano il cervello. Zhou ha detto che ulteriori studi approfonditi potrebbero determinare se esiste un rapporto diretto di causa-effetto tra trigliceridi e demenza o declino cognitivo.