In una puntata dei Simpson di qualche anno fa, la famiglia più famosa della tv sceglieva un puzzle come attività collettiva da portare a termine tutti insieme. L’immagine rappresentata era talmente dettagliata, e c’erano talmente tanti pezzi, da tenere occupati i componenti del nucleo familiare per giorni interi, ma alla fine il puzzle prendeva forma, grazie al contributo di tutti. In realtà fare un puzzle è sempre stata considerata un’attività solitaria, un rompicapo che richiede uno sforzo intellettuale da compiere rigorosamente in privato, e che prevede ore di ragionamento e tanta pazienza. Portare a termine un puzzle con il contributo di altre persone, invece, aiuta a cementare i rapporti, favorisce il confronto e unisce. Riunirsi intorno ad un tavolo e ragionare insieme sulla disposizione dei pezzi del puzzle, costituisce un momento conviviale e in tanti scelgono di cimentarsi nella realizzazione di uno di questi stimolanti rompicapi. Dai bimbi agli adolescenti, fino agli adulti, l’unico limite per la costruzione di un puzzle è solo la fantasia. Ma per orientarsi nell’infinito universo dei puzzle, è bene scegliere quello più adatto. Seguendo i consigli del sito https://puzzlepertutti.it/ è possibile prendere visione di quella che è una gamma completa di rompicapo, adatti a tutte le età e alle capacità di ognuno, con in più la possibilità di acquistare online direttamente sul sito.
Come costruire un puzzle, metodo e concentrazione
Prima di approcciarsi ad un puzzle, però, occorre essere consapevoli del fatto che ci si trova di fronte ad un vero e proprio enigma, un esercizio mentale che richiede pazienza, capacità di osservazione, memoria e grande autocontrollo. Il non riuscire a far combaciare le tessere e il non essere in grado di dare una forma al puzzle, potrebbe portare a lasciar perdere e a non completare l’immagine. Ma non bisogna arrendersi, per portare a termine un puzzle è necessario avere metodo, e seguire determinati passaggi, imprescindibili. Innanzitutto occorre focalizzarsi sul soggetto del puzzle, concentrandosi sui particolari dell’immagine e analizzandone le forme e i colori principali. La memoria visiva, infatti, è molto importante per quanto riguarda la distribuzione delle tessere che comporranno l’immagine, specialmente quando ci si ritroverà con tutti i pezzi sparsi alla rinfusa sul piano di lavoro. Tenere ben presente il soggetto del puzzle, infatti, sarà fondamentale per iniziare a mettere insieme i primi tasselli e dare un senso a tutto quel caos.
Portare ordine nel caos
Ma vedere quel mucchio di tessere colorate sparse sul ripiano alla rinfusa, non deve assolutamente scoraggiare. Bisogna iniziare a dividere le tessere che fanno parte della cornice del disegno, da quelle che invece andranno collocate nella parte centrale. Quello che però conviene stabilire sempre, quando si incomincia un puzzle, è la posizione degli angoli, questo per non generare confusione e non rischiare di costruire l’immagine al contrario. A tale proposito, dunque, è sempre meglio comporre prima la cornice, anche se in molti, specialmente quando ci si trova di fronte ad immagini molto grandi, iniziano a suddividere il puzzle in sezioni, che verranno poi ricomposte in un secondo momento. Per la costruzione del puzzle, comunque, non c’è una regola universale, c’è chi riesce a trovare un ordine cominciando dalla cornice, chi invece parte dal centro dell’immagine. Quello che conta è il risultato finale, è il processo che porta alla composizione dell’immagine, un percorso che richiede pazienza, concentrazione e grande spirito di osservazione. Il puzzle è più di un gioco, è una vera e propria sfida con sé stessi.