Una volta che, preparandosi per la meditazione, ci si è sistemati comodamente sul proprio luogo preferito, è fondamentale iniziare a prendere coscienza dei pensieri e delle distrazioni che sorgono nella nostra mente, e avviare il ciclo di meditazione. Ma come fare?
Iniziamo con il rivolgere gentilmente la propria attenzione al respiro, lasciando che il suo ritmo rimanga normale. Mentre espiriamo, immaginiamo di respingere tutti i pensieri e le distrazioni inquietanti sotto forma di fumo nero, che svanisce nello spazio. Mentre inspiriamo, invece, immaginiamo di respirare tutte le benedizioni e l’ispirazione del caso sotto forma di luce bianca, che entra nel nostro corpo e viene assorbita nel nostro cuore.
Manteniamo questa visualizzazione in modo univoco con ogni inspirazione ed espirazione per almeno ventuno cicli, o fino a quando la nostra mente non diventa pacifica, ma sempre vigile. Se ci concentriamo sul nostro respiro in questo modo, i pensieri e le distrazioni negative scompariranno temporaneamente, considerato che non possiamo concentrarci su più di un elemento alla volta. Alla conclusione della nostra meditazione sul respiro, riflettete sul vostro nuovo stato virtuoso.
Non stupitevi se mentre vi sedete a meditare, la vostra mente sarà piena di pensieri inquietanti: convertire questo stato in uno stato mentale virtuoso, di cui avete bisogno come motivazione, è spesso faticoso, e le prime volte sarà anche piuttosto complicato.
Insomma, uno stato mentale disturbato e negativo è come la presenza di un panno nero. Non potete tingerlo di qualsiasi altro colore a meno che prima non riusciate a togliere tutto il colorante nero, rendendolo nuovamente bianco. Allo stesso modo, se volete colorare la vostra mente con uno stato virtuoso, dovete prima eliminare tutti i vostri pensieri e distrazioni negative. E il respiro non può che essere una delle migliori leve di meditazione.