Secondo una teoria popolare, la creatività è un prodotto dell’emisfero destro del cervello — le persone innovative sono considerate “pensatori del cervello destro” mentre i “pensatori del cervello sinistro” sono considerati analitici e logici. I neuroscienziati che sono scettici nei confronti di questa idea hanno sostenuto che non ci sono prove sufficienti per sostenere questa idea e che un’abilità complessa come la creatività umana deve attingere a vaste fasce di entrambi gli emisferi.
Ebbene, un nuovo studio di brain-imaging del laboratorio di ricerca sulla creatività dell’Università di Drexel fa luce su questa controversia studiando l’attività cerebrale dei chitarristi jazz durante l’improvvisazione musicale.
Lo studio, recentemente pubblicato sulla rivista NeuroImage, ha dimostrato che la creatività è, di fatto, guidata principalmente dall’emisfero destro nei musicisti che sono relativamente inesperti nell’improvvisazione. Tuttavia, i musicisti che hanno una grande esperienza nell’improvvisazione si affidano principalmente al loro emisfero sinistro. Questo suggerisce che la creatività è una “capacità del cervello destro” quando una persona si occupa di una situazione sconosciuta, ma che la creatività si basa su routine ben imparate dell’emisfero sinistro quando una persona è esperta nel compito.
Prendendo in considerazione come l’attività cerebrale cambia con l’esperienza, questa ricerca può contribuire allo sviluppo di nuovi metodi per formare le persone ad essere creative nel loro campo. Per esempio, quando una persona è un esperto, la sua esecuzione è prodotta principalmente da processi automatici relativamente inconsci, relativamente inconsci, che sono difficili da modificare consapevolmente, ma facili da interrompere nel tentativo, come quando l’auto-coscienza fa sì che una persona “soffochi” o vacilli.
Al contrario, le performance dei novizi tendono ad essere sotto un controllo consapevole e deliberato. Così, sono meglio in grado di fare aggiustamenti secondo le istruzioni date da un insegnante o da un allenatore. Le registrazioni dell’attività cerebrale potrebbero rivelare il punto in cui un esecutore è pronto a rilasciare un certo controllo cosciente e ad affidarsi a routine inconsce e ben apprese. Rilasciare il controllo cosciente prematuramente può causare all’esecutore di bloccare le cattive abitudini o la tecnica non ottimale.
Lo studio è stato condotto da David Rosen, PhD, un recente dottorando di Drexel e attuale co-fondatore e direttore operativo di Secret Chord Laboratories, una società start-up di tecnologia musicale; e John Kounios, PhD, professore di psicologia e direttore del programma di dottorato in scienze cerebrali applicate e cognitive presso il Drexel’s College of Arts and Sciences.
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