E’ possibile aprire un McDonald’s in franchising? In realtà sì…a patto che si abbiano i requisiti richiesti dalla stessa azienda. Il processo di selezione, infatti, è molto lungo e tortuoso. Non pensate di proporvi come futuri franchisee e di aprire nel giro di un mese: ecco perchè.
McDonald’s è un brand conosciuto in tutto il mondo. L’opportunità di aprire un ristorante con questo nome viene data a tutti, ma la selezione è davvero molto restrittiva: prima di tutto bisogna avere per lo meno 500 mila euro in contanti da investire. Inoltre, il futuro proprietario deve essere disposto a spostarsi: l’apertura del nuovo punto, infatti, viene definita dall’azienda stessa, e non certo da chi vuole diventare affiliato. Infine, il range di età va dai 32 ai 48 anni.
Insomma, se avete questi tre requisiti iniziali siete già a buon punto. Ma non pensate di aver finito: dopo i primi colloqui conoscitivi, e l’eventuale accettazione, si inizia un percorso di formazione che può durare fino a 12 mesi. In questo arco di tempo, il franchisee non viene assunto da McDonald’s, ma percepisce un rimborso spese.
Inoltre, nel corso di questo lasso di tempo, deve frequentare corsi professionali completamente gratuiti. E non è tutto qui: abbiamo detto che, per iniziare, ci vogliono almeno 500 mila euro. A questa somma vanno aggiunti 54.900 euro come initial fees.
Infine, il futuro proprietario dovrà conteggiare anche altre spese, quali l’affitto mensile (calcolato in percentuale sulle vendite nette), le royalties (ovvero il 5% delle vendite nette) e la pubblicità nazionale (pari al 4% delle vendite nette: questa cifra viene versata al Consorzio costituito da tutti i franchisee di McDonald’s).
In definitiva, il costo massimo da versare per poter aprire un ristorante di questo tipo si aggira introno al milione di euro. Ma quali profitti ne trae il proprietario? E quanto si guadagna? Questo dipende principalmente dalle doti comunicative del proprietario stesso, e dalla sua voglia di lavorare.