Quante volte abbiamo cantato a squarciagola le canzoni dei Bee-Hive? In fondo, Kiss Me Licia è stato il cartone di molte generazioni: la travagliata storia d’amore tra i due protagonisti, Mirco e Licia, e l’aggiunta di altri personaggi di contorno divertenti e assurdi. Andrea e il gatto Giuliano, i membri della band, e anche Marrabbio il papà di Licia.
Marrabbio, oltre che difensore della propria figlia, si è imposto nel cartone come uno dei cuochi più bravi del Giappone. In fondo, davanti alle sue ricette nessuno era in grado di resistere! Ma cosa cucinava con così tanta passione? Finalmente l’arcano è stato svelato: Marrabbio preparava i famosi okonomiyaki.
Il nome del piatto è davvero impronunciabile, ma questa pietanza è molto ricercata e rinomata sia ad Osaka che ad Hiroshima. Letteralmente significa “come piace a te”, e sulla sua paternità c’è un aspro scontro che dura da anni proprio tra le due città.
La leggenda narra che l’okonomiyaki sia nato durante la Seconda Guerra Mondiale, quando il riso (l’ingrediente principe della cucina giapponese) scarseggiava in modo evidente. Gli aiuti umanitari, quindi, inviavano ai cittadini e ai soldati il cibo in scatola, e la fantasia doveva riuscire a fare il resto. L’okonomiyaki nasce proprio in questo contesto…sebbene ancora non si sappia con esattezza se sia stato cucinato prima ad Osaka o ad Hiroshima!
Rimane il fatto che è sempre stata considerata una portata davvero gustosa. Ma di cosa è fatta? L’okonomiyaki è una frittella salata preparata su una piastra rovente, su cui vengono cucinate fettine di foglie di cavolo, farina e uova. Inoltre, in base al gusto personale, possono essere aggiunti ingredienti come carne, formaggio e gamberi.
Il tutto viene arricchito da una speciale salsa okonomi, maionese giapponese, con fiocchi di alghe verdi e katsobushi (ovvero delle scaglie di bonito che si muovono per via del calore e che regalano un aspetto insolito al piatto).In Italia si può assaporare al ristorante milanese Maido, dove potrete anche mangiare i burger di riso saltati oppure la buonissima zuppa di Miso.