Senza dubbio la maschera nera orientale per eliminare i punti neri è il trend del momento, se ne parla molto e più o meno tutti l’hanno voluta provare; un po’ lugubre forse ma quanto efficace? Chi l’ha provata riferisce che non sempre si ottengono effetti ottimi e che secca molto la pelle; ovviamente ogni parere è soggettivo, quindi i pro e i contro sono di certo parecchi. Molti siti offrono informazioni e spiegazioni proprio perché le maschere nere sono prodotti stranieri, come ad esempio in questo articolo che parla della maschera nera Black Mask.
Si se ne parla moltissimo in rete e su Youtube, dove ormai sono reperibili decine di tutorials che spiegano i vari punti fondamentali sull’uso di queste maschere tutte di provenienza orientale; cinesi o giapponesi, da qui nasce anche la difficoltà per noi occidentali di sapere con precisione di cosa sono composte queste maschere estremamente collose, la cui efficacia per ora è oggetto di controversie. Qualcuno dice che fanno bene il loro lavoro “ estraendo” letteralmente i comedoni dal viso, altri riferiscono di risultati estremamente deludenti.
Ma nonostante i dubbi oggi le maschere “ nere” vanno a ruba; forse perché i punti neri sono un inestetismo cutaneo diffusissimo e difficile da debellare. I pro pare siano legati all’eccessiva secchezza registrata dopo l’applicazione e il fatto che gli ingredienti restano un mistero; altro dubbio che rema contro questi prodotti è il costo molto basso; questo fa pensare che i componenti siano di dubbia qualità, ma sono solo supposizioni senza fondamento.
Una volta applicate sul viso queste maschere risultano molto “ appiccicose” per usare un termine semplice, dopo circa 15/ 20 minuti per alcune marche, mentre per altre il tempo indicato è dai 20 ai 30 minuti, il composto si asciuga e “ tira” ovvero provoca la classica sensazione di pelle tesa; questo è il segnale che la maschera è pronta per essere tolta; il risultato si può controllare sulla specie di pellicola che viene rimossa dal viso, se i punti neri sono stati “ catturati” e estratti dai pori dovrebbero essere visibili sulla stessa.
Le domande più ricorrenti della clientela femminile che ancora non ha provato le black mask riguardano il colore nero ( dovuto al carbone vegetale?) e le reticenze sono attribuibili al fatto che molti marchi in commercio non hanno le istruzioni nemmeno in inglese. Ma qui si fa riferimento a un piccolo bacino d’utenza, molte donne l’hanno già provata e si orientano sulla sperimentazione, ovvero acquistano diversi tipi per scoprire quale è il più efficace.