Il Disegno di Legge per la Riforma Costituzionale in Italia è stato approvato dal Senato della Repubblica il giorno 20 Gennaio 2016, dopo un iter di quasi due anni, durante i quali la proposta è stata discussa, soppesata, emendata e modificata varie volte. Questo iter è abbastanza tipico per qualsiasi legge discussa all’interno del Parlamento italiano, che funziona secondo un regolamento particolare. Ciò che nel 1946 hanno cercato di fare i Padri Costituenti è stato di creare il cosiddetto Bicameralismo Perfetto. Occorre notare come riguardo al bicameralismo perfetto tale ordinamento ha manifestato, nel corso degli anni, notevoli problematiche, dovute alla peculiare composizione delle due Camere. A tal proposito, moltissime leggi hanno seguito un iter lungo e accidentato proprio a causa del malfunzionamento del bicameralismo così come si realizza in Italia.
Il superamento del Bicameralismo
I Padri Costituenti della Repubblica Italiana hanno inserito delle norme nella costituzione che prevedono gli stessi poteri per Camera e Senato. Purtroppo però questo ha portato nel tempo a crescenti problemi durante la discussione delle leggi, con un costante rimpallo delle stesse da una Camera all’altra. Già nel 1948 si è cominciato a parlare della necessità di modificare il bicameralismo perfetto, cosa che è continuata nel corso dei decenni. Anche negli ultimi anni sono state diverse le proposte di legge che hanno cercato di modificare l’iter parlamentare delle leggi e il potere delle due Camere in seno al Parlamento, senza però sfociare mai modifiche reali allo stato di fatto.
Le proposte del Disegno di legge
La Riforma Costituzionale non solo prevede il totale superamento del bicameralismo, ma apporta significative modifiche al Senato, che diverrà il Senato delle Regioni. Oggi i Senatori sono eletti durante le consultazioni per il nuovo governo, come avviene per la Camera; in particolare solo chi ha compiuto i 25 anni di età può votare anche per il Senato. Con la nuova legge i Senatori saranno scelti tra i consiglieri regionali e i sindaci; il loro mandato sarà di durata variabile, legato alla carica locale. Quindi nel corso degli anni si verificherà un regolare cambiamento di Senatori, non tutti in una volta ma in modo progressivo. Ogni regione fornirà un numero di senatori progressivo a quello dei suoi abitanti. Il Senato delle Regioni non avrà funzioni legislative, ma si occuperà esclusivamente di questioni locali. Le nuove leggi saranno quindi discusse solo dalla Camera.