Il gruppo francese Total ha annunciato di aver mandato in archivio il primo trimestre dell’anno con una crescita dell’utile su base annua pari al 56 per cento: quanto basta per poter superare le stime di consenso, grazie principalmente al corposo recupero del prezzo del petrolio, alla continua politica di contenimento dei costi e all’incremento della produzione di gas e greggio.
Più nel dettaglio, la società ha affermato che l’utile netto rettificato per le componenti straordinarie è salito a 2,56 miliardi di dollari da 1,64 miliardi di dollari conseguiti nel corso dello stesso periodo del precedente esercizio. Il risultato ha superato anche le stime di consenso dei principali analisti fiannziari, che si fermavano invece a 2,44 miliardi di dollari. A livello delle singole divisioni, il business dell’attività di perforazione ed estrazione ha realizzato un utile operativo netto in forte crescita pari a 1,38 miliardi di dollari, in virtù altresì di un incremento della produzione di idrocarburi pari al 4 per cento, a 2,57 milioni di barili di olio equivalente al giorno. Di fatti, ne è conseguito l’annuncio, da parte della stessa Total, di attesa per un incremento sull’intero anno della produzione pari proprio al 4 per cento, confermando in tal modo la linea attuale.
Ancora, dalle righe della nota diffusa agli interessati emerge come la divisione legata alla chimica e raffinazione abbia registrato un utile operativo netto in calo del 9 per cento, a 1,02 miliardi di dollari, sebbene il gruppo abbia altresì precisato di attendersi un miglioramento dei margini di raffinazione nel corso del secondo trimestre. A livello di outlook, Total ha confermato di voler ridurre i costi per un importo pari a 3,5 miliardi di dollari nel 2017, a fronte di investimenti netti compresi tra 16 e 17 miliardi di dollari.