Sempre più spesso si sente parlare dell’utilizzo del caolino in agricoltura per impieghi fitosanitari, ma è bene, prima di addentrarci nell’utilizzo vero e proprio di questo prodotto, spiegare nel dettaglio che cos’è e quali sono le sue caratteristiche più importanti.
Il caolino è una roccia sedimentaria composta da caolinite, un minerale della famiglia delle argille. Ha un colore bianco tendente al grigio anche se a volte, per via della eventuale presenza di ossidi di ferro, può presentare delle venature rossicce. Del caolino se ne fanno diversi impieghi: viene impastato nelle ceramiche e nelle porcellane e per le sue proprietà assorbenti viene utilizzato anche in campo medico essendo in grado di assorbire le tossine a livello intestinale.
Come anticipato, il caolino trova impiego anche in agricoltura e possiamo affermare che è uno dei prodotti naturali più utilizzati: grazie alla sua biocompatibilità, può essere tranquillamente usato nel rispetto dell’ambiente e dei metodi di produzione dell’agricoltura biologica.
Il suo scopo è quello di proteggere la pianta: ricopre il vegetale con una patina biancastra che minimizza gli effetti dannosi dello stress termico che se prolungato, può causare un danno irreversibile alla funzionalità delle piante. A temperature troppo elevate, infatti, le piante non sono più in grado di adattarsi e non possono più sopravvivere a causa di danni irreparabili a livello cellulare e di tessuto. Per questo motivo si interviene con uno strato sottile di polvere di caolino per aiutare la pianta a ripristinare il suo equilibrio fisiologico. Puoi trovare ulteriori informazioni sull’utilizzo del caolino impiegato in agricoltura sul sito caolino.net.
Per un corretto impiego, il caolino deve essere adeguatamente diluito in acqua. Di norma una quantità pari a 2,5 – 5,0 kg deve essere diluita in circa 100 litri d’acqua, ma è bene seguire le indicazioni del produttore. La superficie della foglia deve essere interamente rivestita con la miscela ottenuta. Il trattamento deve essere ripetuto secondo i dosaggi indicati e non oltre, per evitare di asfissiare la pianta ritenendo erroneamente di proteggerla di più.
Quando la superficie della foglia perde il colore biancastro che ha assunto dopo il trattamento, è arrivato il momento di ripetere l’applicazione.
La formulazione ad hoc per l’agricoltura è specificatamente idonea a essere spruzzata e a mantenersi aderente alla pianta in modo da formare un film protettivo uniforme. E’ buona norma evitare di miscelare il caolino con altri prodotti fungicidi e insetticidi, per evitare di comprometterne la funzionalità e la protezione della coltura dall’eccessivo irraggiamento solare ma se è necessario incorporare altri prodotti nella miscela, prima è bene effettuare una prova.
Il caolino viene brillantemente impiegato per la sua capacità di migliorare il metabolismo delle piante e conseguentemente la crescita della produzione offrendo una protezione a 360° non solo dagli agenti atmosferici ma anche dagli insetti fitofagi, funghi, batteri e parassiti.
Molte sono le colture di ortaggi sulle quali è impiegato con successo e anche in olivicoltura ha dimostrato eccellenti prestazioni contro la pericolosa mosca dell’olivo ( Bactrocera oleae) favorendo così una gestione biologica della produzione e della coltura, perchè con la sua pellicola crea un ambiente inospitale che impedisce ai parassiti di deporre sui frutti le proprie uova.